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L'inadempimento anticipato è una figura che rinviene le proprie origini nei sistemi di common law. Essa appare munita di particolare forza espansiva, avendo trovato ingresso, di recente, in una pluralità di testi di matrice sovranazionale, così come in taluni corpi normativi di diritto interno. Lo studio delle normative straniere rappresenta, quindi, un'opportunità per chi, come il giurista italiano, si trovi tuttora costretto a ricercare una soluzione al problema dell'inadempimento ante diem, estrapolando soluzioni da un sistema a tutta prima silente sul punto. Sotto il profilo metodologico, il lavoro si propone di valorizzare un approccio comparatistico allo studio della figura di derivazione angloamericana, verificandone la compatibilità con i principi che governano il nostro ordinamento. Attraverso un'analisi critica del quadro normativo vigente e dei vari orientamenti dottrinali e giurisprudenziali si tenta di stabilire, nello specifico, se una regolazione dei casi di c.d. inadempimento anticipato sia ricavabile, de iure condito, dall'insieme delle disposizioni rinvenibili nel sistema interno; oppure debba escludersi che gli indici normativi esistenti legittimino una siffatta prospettazione, rendendosi auspicabile, invece, un apposito intervento del legislatore.